SALVI, DI PRINZIO E LE PROFEZIE CHE NON SI AVVERANO

Pare un fatto eccezionale che l’acqua torni a scorrere nei rubinetti alle 7.30 del mattino e vada via nel primo pomeriggio. Di solito questa era una misura eccezionale dei mesi estivi, invece ora, a detta di Salvi, pare essere chissà quale straordinario risultato. Forse perché l’acqua, da maggio-giugno ad oggi, l’abbiamo avuta solo poche ore al giorno e, in alcune contrade e quartieri, non l’abbiamo avuta affatto. Perciò, abituati all’emergenza, questa piccolo miglioramento ce lo stanno proponendo come normalità. Eppure neve ce n’è stata in abbondanza, la pioggia è tornata, la temperatura è calata. E’ sotto gli occhi di tutti che l’amministrazione non ha saputo fronteggiare né la quotidianità né tanto meno l’emergenza. C’è stato un continuo.  rimpallo di responsabilità e competenze tra Comune, S.A.S.I, A.C.A. e di questo balletto inconcludente chi ne ha fatto, come sempre, le spese, sono stati i cittadini. Oltre al danno, anche le beffa: un mistero conoscere le risicate ore di erogazione dell’acqua. I guardiesi più fortunati sono riusciti a leggere un minuscolo manifestino fatto affiggere in numero più che esiguo e in sparute zone del territorio ma che riportava informazioni valide solo temporaneamente. Qualcuno non ne ha potuto più e si è fatto installare l’autoclave. Spesa, questa, che si è aggiunta ad una bolletta comunque “pesante”, dato che i contatori di abitazioni, negozi, ristoranti ed alberghi giravano eccome…conteggiando l’aria. Eppure l’assessore ed esperto idrico Donatello Di Prinzio nel marzo scorso parlava dell’arrivo dei fondi per una nuova rete. Del prolungamento dell’orario di erogazione giornaliera Sindaco,  Assessore e Presidente del Consiglio Comunale hanno a lungo discettato a luglio,annunciando sondaggi, riparazioni e avventurose spedizioni verso le nostre sorgenti. Ma siamo quasi a novembre! E se si fa un viaggio indietro nel tempo tra gli articoli di giornale, si legge che nell’agosto 2010 Salvi asseriva di investimenti a sei zeri, delle solite perdite e le solite riparazioni alle condutture effettuate grazie all’intervento dell’amministrazione. E sempre nel 2010, ma a settembre, Di Prinzio delineava «prospettive confortanti», come nuove condutture» e, udite, udite, persino «la risistemazione e l’allargamento della strada di Comino», la cui frana creava problemi all’approvvigionamento del Molino Alimonti e del Ristorante Villa Maiella. Com’è andata a finire la storia lo sappiamo. Abbiamo richiesto un consiglio comunale per studiare e affrontare  insieme la situazione ma, come sempre, il centrodestra ha voluto fare da sola. E ora non ci resta che ricordare e denunciare le solite, tristi bugie di un’amministrazione incapace.

Gruppo consiliare “Guardiagrele il bene in comune”

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