Simone Dal Pozzo sindaco

HO GIOITO E PIANTO PER GUARDIAGRELE, MA NON MI SONO MAI FERMATO NÉ DAVANTI ALLE GRANDI DIFFICOLTÀ NÉ DI FRONTE AI SUCCESSI.
E adesso? #unaltropasso ancora!
Permettetemi di non fare un post di presentazione della mia candidatura, ma di condividere con voi cosa ho vissuto, con passione e sentimento, in questi 5 anni.
Ne ho strette di mani in questi anni: quelle di chi proponeva progetti e quelle di chi confidava un problema; quelle di chi avevamo incontrato per chiudere un accordo e quella degli amici al termine di una iniziativa riuscita.
Ne ho incrociati di sguardi in questi anni: quelli di chi ti stava esaminando per capire se il finanziamento dato era in buone mani e quella di chi voleva capire se la candidatura a un premio poteva essere ripagata con il successo; quella di chi ha subito un lutto ingiusto e quella di chi ha chiesto l’aiuto in un momento di difficoltà.
Ne abbiamo ascoltate di storie: quella dei tecnici che ti spiegavano qual era la soluzione migliore per le nuove scuole e quella di persone note che sono venuti a trovarci e che si sono lasciate andare nei racconti della loro vita privata (come Vito Mancuso che ci chiedeva cosa ne pensavamo del titolo del suo nuovo libro o di Philippe Daverio che ci parlava della sua vita a Milano o del Procuratore Cafiero De Raho che ci confidava dei suoi incontri con don Ciotti…).
Ne abbiamo lette di carte: le leggi, le circolari e i decreti per trovare le vie d’uscita di fronte a tanti problemi per superare la via facile del “non si può fare!”; le interrogazioni, certo, le proposte e le segnalazioni e le critiche, ma anche le lettere dei bambini con i loro disegni o di gratitudine verso chi abbiamo accolto, riconosciuto, premiato (Liliana Segre, padre Guglielmo, Dino Mastrocola…) o di chi ha apprezzato i frutti del nostro lavoro.
Ne abbiamo fatti di incontri: con la scuola, nelle contrade ad ascoltare e a prendere impegni; con le associazioni e i commercianti e con gli operatori economici per capirne i problemi e dare solidarietà come per condividere i risultati di progetti importanti; con le famiglie che vivono la fatica di vivere, con gli “invisibili” perché spesso dimenticati; con gli operai della Ball che stavano perdendo il lavoro e con il Presidente della Repubblica.
Abbiamo sorriso, a volte riso di gioia.
Ma abbiamo anche pianto: sotto la neve del 2017 quando tutti chiedevano aiuto e pensavi di non farcela e nel marzo scorso quando mi sono chiesto cosa stava accadendo.
Ma abbiamo superato tutto e per questo abbiamo portato tanto a casa, per la città senza risparmio di tempo e di energie, senza guardare mai l’orologio.
Vogliamo proseguire il cammino!
Abbiamo imparato tanto e siamo sulla strada. Vogliamo letteralmente masticarla perché è sulle strade della nostra città che desideriamo camminare per fare, insieme, #unaltropasso.
Ecco perché sono di nuovo qui, orgoglioso di chi mi ha sostenuto e di un fantastico gruppo pronto a fare la sua parte!
Sono e siamo di nuovo qui perché non parliamo noi, ma le tante cose e i tanti progetti avviati!
Non possiamo fermarci ora!

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