Roberti: dovete vincere la paura (Il Centro 16/10/2016)

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GUARDIAGRELE. Quella di sabato 15 ottobre per gli alunni del plesso scolastico del rione Cappuccini è stata una giornata da incorniciare, dedicata alla legalità e alla lotta alle mafie. Alle 11, pur con l’assenza del procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, per un improvviso guasto al suo aereo, il previsto incontro con gli alunni delle quinte classi delle elementari e delle terze medie è iniziato alla presenza del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini. La riunione è stata aperta dai saluti del sindaco Simone Dal Pozzo, della dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Sabrina Saccomandi e delle presidi delle elementari “Modesto della Porta” Daniela Marsibilio e dell’Omnicomprensivo “Nicola da Guardiagrele” Alba del Rosario che, evidenziando l’importanza dell’evento, hanno voluto ricordare come anche sul nostro territorio la scuola da anni si batte per promuovere la cultura della legalità e dell’inclusione sociale.
Legnini ha poi lasciato la parola alle scolaresche e subito sono fioccate una miriade di domande su criminalità organizzata, terrorismo, lotta alle mafie e sul tema della legalità. Il vicepresidente del Csm, dopo aver spiegato quelli che sono i diversi poteri dello Stato, si è soffermato a parlare di democrazia e giustizia, evidenziando il grande valore della Costituzione e ricordando le figure dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. «Falcone», ha ricordato Legnini, «diceva sempre che la mafia è umana e, in quanto tale, ha un inizio e una fine, per questo è possibile sconfiggerla. Lo Stato in questi ultimi anni è riuscito a mettere alle corde molte organizzazioni malavitose, soprattutto grazie all’aiuto dei collaboratori di giustizia».
Nel pomeriggio, il procuratore Roberti, è intervenuto al teatro Garden per incontrare la cittadinanza e gli studenti delle superiori e presentare il suo libro “Il contrario della paura” (Mondadori) in cui, tracciando il suo percorso di vita al servizio dello Stato, invita le giovani generazioni ad avere fiducia e a farsi attori del cambiamento. «Un magistrato», ha osservato Roberti, «dovrebbe scrivere un libro solo dopo l’età della

pensione: visto che sto per raggiungerla, mi sono permesso di farlo. Terrorismo, mafia, corruzione sono fenomeni legati a un unico filo rosso che si chiama paura, ed è questa che dobbiamo combattere per poter una società migliore». Giovanni Iannamico

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