PIANO (???) PARCHEGGI

Durante la discussione del 29 giugno in Consiglio Comunale abbiamo chiesto alla maggioranza di ripensare la regolamentazione dei parcheggi nel centro storico e, soprattutto, di valutare con attenzione ogni nuova ipotesi di aumento della tariffa, del numero di aree di sosta a pagamento o quelle a tempo, di variazione nella modalità di gestione. Abbiamo proposto una pausa di riflessione nella quale si sarebbe dovuto realizzare uno studio sui flussi di traffico, sulle esigenze dell’utenza e soprattutto chiarire le finalità da raggiungere.

Qual è stata la risposta? La solita arroganza di cui i guardiesi dovrebbero essere stanchi. C’è stata una conseguente delibera lampo, predisposta alla velocità della luce (30 giugno), sulla quale nello stesso giorno sono stati acquisiti tutti i pareri ed è stata adottata dalla Giunta Comunale, modificando tutto. Tempi da olimpiade in tempo di olimpiade.

La fretta si sa è cattiva consigliera ma in questo caso è andata peggio ed hanno veramente partorito un obbrobrio con seri dubbi di legittimità.

Iniziamo dal fatto che oltre alle aree di sosta a pagamento ed orarie ci devono essere, nella stessa zona, un numero adeguato di parcheggi liberi. Da quando i parcheggi della Salita del Torrione o di Via Orientale, rientrano nella “cinta muraria”?

La normativa in materia prevede che le delibere istitutive di aree di sosta a pagamento, debbano essere opportunamente motivate. Qual è la motivazione? Testualmente si legge: “al fine di ampliare l’offerta di posti macchina e di meglio disciplinare l’utilizzo delle aree di sosta nel centro urbano, assicurando un necessario ricambio a scapito delle soste di lunga durata, anche al fine di agevolare, in tal  senso, le attività commerciali presenti nel centro urbano, prive di aree di parcheggio asservite alle attività”. Cari commercianti è pensato per voi, perché vi lamentate? Vi hanno pensato anche quando hanno aumentato l’IMU del 30% nel più totale silenzio.

Inoltre diverse sentenze hanno affermato che lo studio di fattibilità va allegato (dov’è???) e redatto da un soggetto autonomo…

Qualche malizioso, considerato l’aumento della tariffa oraria, ha pensato che l’amministrazione voleva solo far cassa. Illazione confermata dai tempi record nel rilevare e multare i pochi minuti di eccedenza.

Nel merito hanno pensato, come è scritto, di agevolare il ricambio nei parcheggi. Si realizza incrementando le aree a pagamento (ma sono previsti abbonamenti) e, soprattutto, consentendo, ai residenti o ai medici, l’acquisto di permessi sosta ad “esenzione disco orario” al costo di euro 50. Un regalo… Prima viene applicata una restrizione poi, a pagamento, la possibilità di violarla. Una sorta di piccolo condono preventivo giusto per scimmiottare un po’ il capo supremo del centro-destra.

In definitiva, i residenti acquistano i permessi di sosta e parcheggiano per l’intera giornata nelle aree dove si voleva garantire il ricambio. Una genialità.

Perché non avete il coraggio di dire, con chiarezza, che si tratta solo di nuove tasse e che questa volta mettete una mano in tasca e l’altra sul cruscotto??

Spiegate ai residenti che, nel centro storico, non esistono più parcheggi liberi.

Infine l’amministrazione con il torcicollo (rimediato per guardare sempre indietro) invece di spiegare i motivi dell’aumento del numero dei parcheggi a pagamento, afferma che nel 2001 i predecessori ne avevano istituito un numero superiore. Ma perché non dicono dov’erano situati? Perché non dicono se erano previsti parcheggi liberi nelle vicinanze? Perché non dicono quanti erano i parcheggi a sosta oraria? Perché non dicono il motivo per il quale furono poi eliminati da largo Brigata Maiella e Piazza Nicola da Guardiagrele? Se le entrate dalle soste a pagamento sono ritenute scarse, per quale motivo non si è verificato l’impatto sul bilancio nel 2002, quando fu aumentato il loro numero?

L’unica cosa che avrebbero dovuto cercare, guardando indietro, è la motivazione per la quale furono diminuite le aree di sosta a pagamento. Ma questo particolare è loro sfuggito.

Hanno istituito una tassa, creato problemi ai residenti, ai commercianti, a coloro che ci lavorano ed a coloro che giungono da fuori il centro storico, con l’unica conseguenza (facilmente prevedibile) di trovare tutte le aree tristemente vuote!

Hanno promesso che in caso fallimento di quest’esperienza avrebbero apportato le necessarie modifiche o sarebbero tornati indietro. Ma in questo caso chi paga per le spese sostenute dal Comune? Perché un fallimento annunciato voluto da lungimiranti politici deve pesare sulla collettività?

Chiediamo alla Giunta Salvi di ritirare immediatamente la delibera, riportare la discussione nella sede opportuna (il Consiglio Comunale) e di valutare nuove ipotesi solo alla luce di un confronto con la cittadinanza e dopo aver commissionato uno studio sulla mobilità nel centro storico.

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