Dimissioni di Donatello Di Prinzio da Assessore provinciale…

L’INAFFIDABILITÀ DELL’EX-BIASSESSORE.

A seguito delle dimissioni di Donatello Di Prinzio da assessore provinciale, non possiamo non denunciare la profonda  scorrettezza del suo comportamento con riferimento alla gestione dell’emergenza idrica.

Nello scorso mese di novembre, in qualità di assessore della Provincia di Chieti alla protezione civile, Di Prinzio fu incaricato dal Prefetto di Chieti di coordinare un tavolo di lavoro per la predisposizione di un piano che assicuri, al presentarsi di gravi carenze idriche nei comuni serviti dalle sorgenti dell’Avello, di riequilibrare la fornitura di acqua nell’intero comprensorio. Incarico che si somma a quello ricevuto la scorsa estate, in occasione della redazione e della stipula del protocollo che avrebbe dovuto, ma così non è stato, alleggerire la grave crisi idrica estiva che ha patito la nostra cittadina.

Nell’incontro tenutosi lunedì 20 gennaio in Prefettura, alla presenza del sottosegretario Legnini, dello stesso Prefetto, del Commissario straordinario degli ATO, di vari sindaci, dei consiglieri del gruppo di opposizione e del comitato di Guardiagrele, l’assessore Di Prinzio ha comunicato che sta ancora raccogliendo i dati richiesti a SASI ed ACA per la predisposizione del piano di emergenza.

Mentre faceva questa dichiarazione egli già sapeva che si sarebbe dimesso da assessore provinciale per potersi (ri)candidare alle prossime elezioni regionali e che questo avrebbe fatto venire meno il motivo per il quale aveva ricevuto quell’incarico di coordinamento.

Nel denunciare il grave sgarbo istituzionale e l’atteggiamento scorretto di chi probabilmente intendeva ed intende sfruttare quell’incarico per fini elettorali, chiediamo che il tavolo venga nuovamente convocato perché ci vengano forniti i documenti relativi ai dati già raccolti e si definisca al più presto una nuova soluzione.

A questo proposito non possiamo non rilevare come sia indispensabile che la gestione di questa emergenza sia affidata ad un soggetto che sia in grado di verificare ed accertare le condizioni alle quali sia effettivamente e concretamente possibile far funzionare il piano di emergenza e slegato dall’accumularsi di incarichi (assessore provinciale, assessore comunale, dipendente Sasi)

Lo scorso anno SASI e ACA avevano già raggiunto un accordo che non ha mai funzionato poiché alle richieste della SASI è stato sufficiente che l’ACA comunicasse di non avere disponibilità.

Ci chiediamo se sia davvero possibile pensare di insistere su questa linea o se, piuttosto, non si debba affrontare il problema in modo da rendere esigibili con certezza e con sanzioni in caso di inadempimento le prestazioni dell’ACA, anziché affidarsi ad esposti alla Procura che non possono garantire nulla ai cittadini ma che, di certo, assicurano visibilità all’amministrazione comunale.

Riteniamo che il vero problema sia l’emergenza che si annuncia forse, più drammatica per la prossima estate e che l’elaborazione di una soluzione che funzioni davvero non sia affidata a chi ha deciso di ricandidarsi alle elezioni regionali e che, quindi, anziché adoperarsi per rispondere alle richieste dei cittadini crede che essi siano solo elettori.

L’articolo su Il Centro:  http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2014/01/21/news/effetto-regionale-in-provincia-5-assessori-si-dimettono-dalla-giunta-di-giuseppantonio-1.8515232

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *