A proposito delle dichiarazioni dell’ex Presidente del Consiglio comunale

Credo che sia impossibile per il consigliere Nevio Salomone trovare argomenti seri per discolparsi dalle dichiarazioni rese alla stampa che non io, ma i fatti e la logica smentiscono.

Come può pensare di costruire un “campo largo”, quello del segretario nazionale del PD Zingaretti, chiamandosi fuori da uno dei progetti politici – quello di “Guardiagrele il bene in comune” – che, a livello regionale, ha in qualche modo letto e interpretato in anticipo una tendenza ovunque si va diffondendo?

Come può, a distanza di quattro anni, sostenere che l’elezione del presidente del consiglio comunale doveva essere condivisa con tutti i gruppi e quando, dove e come avrebbe sollecitato questo tipo di dialogo? Cerca di accreditarsi presso il centrodestra? Cosa credibile, visto quello che il capogruppo Donatello Di Prinzio ha pubblicamente dichiarato – e lui non ha smentito – circa intese (Donate’…c’avema fa a lui cunsij?) preliminari ai consigli comunali! Che delusione!

Come può dire che la segreteria provinciale del PD ha dato il via libera a lui e Inka Zulli per costituire un gruppo del PD e collocarsi all’opposizione se il circolo di Guardiagrele si è riunito e ha deliberato il sostegno all’amministrazione comunale (se poi fosse vera questa licenza, beh ci sarebbe da aprire un’altra discussione)?

Come può dire che il PD è all’opposizione se il sindaco è, da sempre – molto prima della sua apparizione – iscritto al Partito e se l’assessore Ambra Dell’Arciprete vi ha aderito da tempo?

Come può permettersi di offendere l’assessore dicendo che avrebbe barattato il suo incarico con le dimissioni dal consiglio comunale? Cosa ne sa Nevio Salomone della logica di un gruppo del quale non si è mai sentito parte forse perché gli riesce difficile comprendere che qualcuno possa lasciare il consiglio comunale per allargare la squadra con l’ingresso di nuovi consiglieri?

Il solo pensare che ci sia uno scambio tra un ruolo in giunta e l’uscita dal consiglio dimostra l’estraneità da una logica che non sia solo personale. Gli assessori, quelli della nuova giunta, erano disposti a uscire dal consiglio comunale (rimanendo assessori) per allargare la compagine come da un paio di anni ci siamo detti. Solo Inka Zulli non ha mai dato questa disponibilità e questa è una prova che si stava viaggiando su due binari diversi, con logiche che ben poco hanno in comune. Ambra Dell’Arciprete e Piergiorgio Della Pelle, i più giovani della giunta, hanno fatto un gesto di grande sensibilità politica e istituzionale in assoluta libertà e, soprattutto, all’interno di una logica dalla quale i due nuovi consiglieri di opposizione hanno scelto di restare fuori. Può essere difficile da comprendere, ma è così e parlare in questi termini rischia persino di offendere chi in consiglio è appena entrato.

Mi faccio, infine, una domanda finale. Me la faccio fuori dai denti perché non è detto che il politicamente corretto sia sempre e comunque una pratica virtuosa. Prendersi tutto; prendere sberle non è più consentito! Come si possono spendere così tante energie per mettere insieme una antologia di imprecisioni (non dico altro) mi riesce davvero difficile capirlo. Ritenere inadeguato un sindaco che ha speso la totalità del suo tempo e delle sue forze per la città, da parte di chi, pur essendo presidente del consiglio comunale, nulla ha fatto se non partecipare ad alcune manifestazioni e scrivere petizioni al comune senza porsi il problema di trovare soluzioni è un fatto che dovrebbe lasciarmi indifferente. Ma per quello che devo alla mia dignità e a quella delle persone con le quali collaboro, non posso lasciar correre.

Non c’è una sola delle affermazioni di Nevio Salomone che risponda a una normale logica non politica, ma argomentativa. Non c’è una sola cosa che risponda ad una visione moderna della politica che, sfuggendo agli schemi tradizionali (dove il Partito deve dettare una linea -e va bene – e che tu debba seguirla anche quando, da amministratore, ritieni che sia contraria agli interessi della tua comunità), guardi davvero ad una logica larga, come quella di “Guardiagrele il bene in comune”. Non c’è una sola delle dichiarazioni che faccia ritenere che siamo al di là di una professione di fede nei confronti di chi, probabilmente, ancora lavora perché il nostro lavoro si fermi.

Qualcuno vuole iniziare così la campagna elettorale? Si accomodi! Risponderemo colpo su colpo, ma proseguiremo il cammino sulla via dei fatti e della concretezza che, mano a mano, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, seppelliranno anche queste dichiarazioni politicamente sballate, umanamente offensive, logicamente insostenibili.

Simone Dal Pozzo – Sindaco di Guardiagrele

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